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Alla scoperta del guaranà, una pianta molto diffusa in America Latina, e delle sue bacche, ricche di proprietà benefiche.
Pianta sempreverde e rampicante nativa della foresta amazzonica, il guaranà, anche conosciuto con il nome scientifico Paullinia cupana, è molto diffuso in America latina, dove è considerato alla stregua di un elisir di lunga vita. Questo arbusto produce un tipo di frutto, una sorta di bacca, che risponde al nome di drupa, con buccia sottile e di un colore rosso acceso, polpa carnosa e un seme centrale, nero e di consistenza legnosa. E sono proprio i frutti che, opportunamente trattati, possono portare diversi effetti benefici.
Le proprietà delle bacche di guaranà
Gran parte delle proprietà benefiche del guaranà si devono a una delle sostanze in esso contenute. Parliamo della guaranina, praticamente una gemella della caffeina.
La guaranina agisce tramite il rilascio di due ormoni, l’adrenalina e la noradrenalina. Queste sostanze esercitano un’azione sul sistema nervoso, aiutando a combattere la depressione e favorendo la concentrazione. È infatti consigliata in caso di affaticamento mentale in quanto, agendo sul metabolismo e altri fattori, aumenta la quantità di ossigeno in circolo nel sangue.
Inoltre, al pari di alimenti e bevande contenenti caffeina, aiuta a performare meglio durante le attività sportive. Riduce l’affaticamento ed è nostra grande alleata al termine di attività che hanno messo a dura prova il nostro fisico.
Infine, favorisce il drenaggio dei fluidi, ottenendo effetti dimagranti e contro la diarrea. Si sospetta inoltre che abbia effetti contro i dolori causati dal ciclo mestruale.
Utilizzi e controindicazioni del guaranà
Il guaranà viene assunto per via orale. Questo frutto è molto conosciuto in America latina, dove la preparazione può variare a seconda del paese.
Il frutto è solitamente lasciato essiccare sotto il sole e viene poi triturato, allo scopo di ottenere una sorte di pasta-polvere di colore rossastro. La pasta verrà a sua volta lasciata essiccare. Tuttavia, in alcuni paesi, come il Venezuela, prima dell’ultima essiccazione viene miscelato con della farina di manioca e lasciato a fermentare.
La pasta viene successivamente utilizzata per preparare la classica tisana al guaranà oppure per sciroppi, capsule, estratti o energy drinks.
Il guaranà va consumato in quantità moderata e per non più di tre mesi, altrimenti si rischia di ottenere alcuni effetti collaterali. In particolare, è da evitare in caso di gravidanza, allattamento e in caso di malattie specifiche o assunzione di farmaci neuro stimolanti. Per questo motivo, è sempre bene rivolgersi a un medico prima di iniziare a consumarlo.
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